
Eni Aluko, calciatrice nigeriana della Juventus, ha annunciato sul Guardian che domani lascerà l’Italia perché Torino è indietro di vent’anni: all’aeroporto di Caselle i cani la fiutano neanche fosse Pablo Escobar e le commesse del minimarket sotto casa le fanno lasciare lo zaino all’ingresso per paura che sia una ladra. La mia reazione impulsiva da torinese è: «Sì, però noi non siamo così». La ritrovo nelle parole della sindaca Appendino: sì, però a essere prevenute «sono solo alcune persone che non rappresentano che sé stesse».
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