Le nostre prime impronte sulla Terra





Non dipinti, non sculture, non incisioni. I primi segni della presenza dell’uomo in questo pianeta sono orme, impronte di piedi impresse nella nuda terra, marchio indelebile e pietrificato di un “esserci stati” in un giorno lontanissimo, di un transito fugace in quest’angolo dell’universo. Sono esseri semisconosciuti, alcuni dotati di autocoscienza, a volte anche di linguaggio e pensiero astratto, quelli che sempre di più si rivelano a noi. Le loro orme ci ricordano che la nostra attitudine ancestrale più radicata è quella di camminare, vagabondare, girovagare. L’ultima recente scoperta riguarda l’impronta di un giovane vissuto circa 28mila anni fa su un antico strato di una duna di sabbia a Gibilterra. I paleontologi spagnoli lo hanno descritto come l’ultimo dei Neanderthal, facendoci immaginare quell’essere come una sorta di Uncas in fuga, l’ultimo dei Mohicani protagonista del romanzo di James Fenimore Cooper.

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Pubblicato il: 18 Marzo 2019

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