
Gli ultimi scampoli di stelle, ciò che rimane dei più antichi astri dell’Universo, si trasformano in cristalli alla fine della loro vita: questa fase di transizione era già stata ipotizzata cinquant’anni fa, ma ora un gruppo di scienziati britannici ne ha trovate le prove dirette, e pensa che la nostra galassia sia piena di questi “gioielli”. Indurite dall’età. L’analisi dei residui di stelle simili al Sole – le nane bianche – compiuta con il satellite dell’ESA Gaia, dimostra che le più antiche di esse, cioè le più avanti nel processo che progressivamente le “spegne”, hanno ora un nucleo solido di ossigeno e carbonio: il risultato di un passaggio di fase – termine che descrive fenomeni anche molto comuni, come la transizione che trasforma l’acqua in ghiaccio (ma per le stelle, naturalmente, le temperature in gioco sono ben diverse).Poiché il processo di cristallizzazione comporta un rilascio anomalo di calore, e dal momento che il progressivo calo di temperatura è usato per stimare l’età delle nane bianche, si pensa che le nane bianche studiate finora potrebbero essere più antiche di quanto si pensasse. La ricerca guidata da Pier-Emmanuel Tremblay, fisico dell’Università di Warwick (Regno Unito), è stata appena pubblicata su Nature.
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