
Lo scorso 21 ottobre, nella libreria Mondadori all’interno del centro commerciale Le Gru di Siderno – comune in provincia di Reggio Calabria -, era stata organizzata la proiezione (con dibattito finale) di «Sulla mia pelle», il film sulla storia degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. La titolare della libreria ha raccontato a La Stampa che, prima dell’inizio dell’evento, mentre nella saletta attigua dedicata i partecipanti avevano già preso posto, due carabinieri si sono rivolti a lei chiedendo una lista dei partecipanti. Nessuna intimidazione, ma una richiesta fatta in un contesto – e in un momento storico – che può portare a diverse interpretazioni, soprattutto dopo la riapertura del processo sulla morte di Stefano Cucchi e del secondo filone d’inchiesta sui verbali modificati da alcuni carabinieri. «Sono entrati nella mia libreria due carabinieri – racconta a La Stampa Roberta Strangio, 40enne titolare della libreria di Siderno -, si sono avvicinati alla cassa e mi hanno chiesto la lista dei partecipanti alla proiezione del film». La lista dei partecipanti alla proiezione del film su Cucchi La donna, spiazzata da quella richiesta, ha risposto loro che non esisteva alcun elenco con i nomi di chi stava assistendo e partecipando a quella serata di cineforum sul film «Sulla mia pelle».
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