
E’ l’esaltazione del celebre motto del barone De Coubertin, peccato però che sia declinato in ossequio alle esigenze moderne, quelle che non possono prescindere dal vil denaro. E’ proprio vero che l’importante è partecipare, alla nuova Champions League, anzi è fondamentale: regala talmente tanti soldi a chi solo si affaccia alla prima fase, che non se ne può fare a meno. Parte l’edizione più ricca di sempre, che per tutto il triennio 2018-2021 distribuirà gettoni d’oro a pioggia, visto che l’incremento del fatturato Uefa rispetto al triennio precedente è stato del 50%, da 2,3 a 3,25 miliardi di euro. Aumento dovuto anche al diverso lignaggio delle partecipanti. Perché dopo che le grandi d’Europa avevano agitato la minaccia di organizzarsi una Superlega per conto loro, alla fine l’Uefa è arrivata a un compromesso, salvando il suo torneo più prestigioso e venendo però incontro alle esigenze dei migliori club del continente, che pretendono attenzioni e privilegi, dato che si ritengono il traino del movimento. Così la nuova Champions (sono cambiati anche gli orari: si gioca alle 19 e alle 21) ha metà delle partecipanti che appartengono ai quattro tornei più importanti (4 squadre a testa per Premier League, Liga, Bundesliga e Serie A), il che aumenta la visibilità e l’interesse del prodotto
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