Ecco perché siamo la generazione più fortunata della storia di Federico Lobuono





Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in una citazione del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, lo ammetto, montagna impervia, quasi inaccessibile per scalatori imberbi come me, comunque in questo caso sono riuscito per lo meno ad arrivare al campo base.In esso il filosofo dichiara che il genio non è poi così raro, ma che a esserlo sono le cinquecento mani che servono a renderlo luminoso, ovvero tutta quella serie di circostanze, tempi e modi necessari al suo disvelamento.Questi ipotetici geni inespressi Nietzsche li battezza “Raffaello senza mani”. Io non so se ciò corrisponda al vero, insomma non sono convinto che ci siano tutti questi geni in giro, mentre il concetto delle cinquecento mani trova il mio appoggio, non fosse altro perché per me oggi quelle mani esistono e sono a disposizione non solo dei migliori, ma anche dei peggiori.Quelle mani sono la rete e grazie a essa chiunque può raggiungere chiunque, tutti possono esprimere i propri punti di vista e vederli pubblicati, elaborare teorie o inventare qualcosa direttamente, senza intermediari, filtri, rendite di posizioni e mediocri sottoufficiali a ostacolarti.Internet ha dato mille possibilità a chi mai ne avrebbe potuta avere nemmeno una togliendo il diritto a presunti sciamani, o saggi, o professori o semplici furbacchioni di esercitare una sorta di diritto divino nel decidere ciò che è buono e ciò che non lo è.Ora al di là del bene e del male perché come ho già detto mi sembra appurato che i geni siano davvero pochi, mentre gli idioti abbondino come le mosche al mercato del pesce, questa fantastica invenzione, nata probabilmente per altri scopi, è divenuta una formidabile livella che ha reso risibili distanze, geografiche e sociali, sino ad allora siderali costringendo tutti noi a dare un’occhiata su ciò che sarà il futuro e la democrazia.Certo molti galantuomini venuti su all’antica proveranno una profonda nostalgia per i bei tempi andati, quando in numero selezionato ci si riuniva in località amene e lontane dal mondo e dalla vita reale si decideva del futuro, certi che nessuna voce stonata sarebbe arrivata agli orecchi del popolo, ma oramai è troppo tardi e anche se probabilmente alcuni di loro, certamente i più vecchi, si illudono ancora di poter cambiare le cose, sono sicuro che rimarranno delusi perché se c è una certezza nella storia dell’umanità è che essa tenderà sempre a progredire e mai ad arretrare.

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Pubblicato il: 30 Luglio 2018

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