Il “bisante”: la moneta medievale bizantina, islamica e veneziana (coniata a Cipro)





Nel medioevo, il termine “bisante” (dall’antico francese besant, derivante dal latino “bizantius aureus”) era usato nell’Europa occidentale per descrivere diverse monete d’oro originarie dell’est, tutte derivate in ultima analisi dal solido romano (una valuta romana usata nel tardo impero). La parola stessa deriva dal greco Byzantion, antico nome di Costantinopoli, la capitale dell’impero bizantino. I “bisanti” originali erano le monete d’oro prodotte dal governo dell’impero bizantino, prima del nomisma e dell’iperpiro. Più tardi, il termine fu usato per indicare i dinari d’oro prodotti dai governi islamici. A loro volta, le monete d’oro coniate nel regno di Gerusalemme e nella contea di Tripoli venivano definite “Bisanti saraceni”, poiché erano modellate sul dinaro d’oro, una moneta di elettro (una lega di oro e argento) completamente diversa basata sulla “trachea” (un’altra valuta) bizantina coniata nel Regno di Cipro e denominata “bisante bianco”

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Pubblicato il: 28 Luglio 2018

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