
Nella scienza ayurvedica, effettuare una corretta nutrizione che comporta equilibrio e salute, significa realizzare un’ottimale configurazione dei cinque elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Spazio). Questo concetto sia in termini di scelta degli alimenti, sia nella loro preparazione in base a questo principio (chiamato la teoria dei cinque elementi) gli uomini, i vegetali e i minerali sono l’esito di configurazioni diverse degli elementi in tutti i livelli dell’esistenza, suddiviso in: corpo grossolano (fisico), corpo sottile (emozionale e mentale) e corpo casuale. L’antico argomento del momento è sotto l’attenzione di tutti poichè sempre di più, si sta diffondendo, la moda dell’assunzione di centrifugati, passati, estratti ecc., e un sistema alimentare come il crudismo concentrato sull’esclusiva accettazione di mangiare alimenti non cotti. Nella nutrizione ayurvedica il cibo ottimale per l’organismo è un alimento trasformato e quindi cotto; il cibo crudo ha bisogno di un fuoco digestivo (Agni) attivo e correttamente bilanciato per essere digeribile e assimilabile. Quindi ci sono una serie di condizioni in cui sarebbe meglio moderarne o dosarne l’utilizzo:in stato di debilitazione da disequilibri o malattiein particolari periodi della nostra vita (momenti di stress, accumulo emozionale, cambiamenti)in determinati periodi stagionali (in inverno dove Agni è un pò più “sonnolento”)in alcune costituzioni fisiche Vata e PitaL’informazione, nella nutrizione ayurvedica è quella di mangiare in maggioranza alimenti cotti e preparati saggiamente; come prima pietanza o fuori dai pasti gli alimenti crudi non vanno mai mescolati a quelli cotti per consentire una digestione e assimilazione rigorosa. Il cibo crudo va mangiato in maggiore frequenza e quantità in primavera e in estate quando c’è inoltre più disponibilità e varietà di vegetali.
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