
Siccome vediamo cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, è con sommo gaudio che annunciamo urbi et orbi l’ultima metamorfosi di Renato Brunetta. Le precedenti sono note: figlio di un venditore ambulante di gondoete a Venezia; consigliere economico di Craxi e De Michelis ai bei tempi dell’Italia da bere e da mangiare; docente associato di Economia a Tor Vergata e poi ordinario a Teramo; Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Sant’Agata nella Repubblica di San Marino; premio Nobel per l’Economia mancato per un soffio “a causa del mio amore per la politica” (parole sue, in un’indimenticabile puntata di Matrix); deputato italoforzuto e mini-stro del governo B.-3.Ultimamente, da quando B. l’aveva messo alla porta assieme a Romani, rimpiazzando i due capigruppo con Gelmini e Bernini, si era lasciato un po’andare. Aveva smesso di tagliarsi i capelli, che ora gli cadono fluenti dal capino sulla fronte e sulle spallucce, tipo cespuglio o figlio dei fiori fuori stagione, contribuendo alla sua indubbia, vezzosa avvenenza.
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