
Lucidissimo economista, nelle sue commedie Carlo Goldoni non descrive banalmente lo scontro tra padri spilorci e figli dissipatori, ma le contraddizioni di un’economia malata nella quale l’eccesso di spesa è contemporaneamente una necessità vitale e un rischio mortale. Quando parliamo di Goldoni ci pare d’avere a che fare con un Molière minore, e per giunta tardivo; con un giocoso dipintore dei vizi della società del suo tempo; e un poco persino con un venditore di gondole, che ci accompagna nelle pittoresche atmosfere del Settecento veneziano. Tutto questo basterebbe a tenerci lontani dalla sua opera, come alcuni stanno ormai lontani dalla città di Venezia… E tuttavia sarebbe un errore, perché Carlo Goldoni fu molto di più. Più di un venditore di gondole, beninteso; più di un moralista o d’un immoralista; e più di Molière, se vogliamo
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