
Siccome, e per fortuna, conserviamo allegria, ieri è stata indirizzata agli studenti della maturità che ignoravano chi fosse il poeta Giorgio Caproni. L’allegria costa poco. E l’indignazione ancora meno. Così chi non era allegro per tanta ignoranza ne era indignato, e si sono prodotti articoli e brevi inchieste sulla dimenticata e somma arte di Caproni: in una di queste, un’agenzia di stampa (non ne faremo il nome per solidarietà) si è sentita di ricordare la centralità di un gigante del verso come Giorgio Caprotti. Proprio Caprotti, non Caproni.
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