
In un ristorante italiano di Tenerife, vivamente consigliato ai possessori di giubbotto antiproiettile, hanno appeso alla parete i ritratti di alcuni orgogli nazionali: Roberto Baggio, Cannavaro mentre alza la Coppa del Mondo e Totò Riina. L’accostamento calcio-mafia rivela un mondo, ma finché è solo quello del ristoratore potrebbe ancora lasciarci moderatamente stomacati. Il tasso di nausea aumenta quando la foto viene rilanciata su Facebook dal figlio del Padrino in persona, Salvo Riina, con parole grondanti stima per la figura paterna.
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