
Non avranno il nostro amore e apprendono che non avranno il nostro odio, ha scritto ieri Giuliano Ferrara. In effetti, dopo ogni attentato, ai combattenti jihadisti offriamo un dispiegamento di forze fatto di fiori, cuoricini, dediche a gessetto sul selciato, Imagine di John Lennon cantata in coro, ieri le orecchie da gatto (o coniglietto) di Ariana Grande. Sono tutti gli orpelli dei nostri sentimenti che di metafisico non hanno più nulla. Non offriamo né amore né odio perché non siamo più capaci né di vette né di abissi del pensiero, ormai privi di senso del tragico. La nostra letteratura, la nostra musica, la nostra architettura sono esercizi di stile e di armonia, senza febbre della sfida e della grandezza. Siamo diventati intarsiatori di cornici senza dipinto
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